STORIA
Dal secolo XV° al XVIII° sono esistiti nell’attuale territorio del Congo due reami, quello dei Teké nel Nord e quello di Loango nel Sud. La foresta era abitata dai Pygmei (Binga). Nel 1482, dopo le prime ricognizioni effettuate da navigatori portoghesi, l’esploratore Don Diego Cao, raggiunge la foce del fiume Congo. Nel 1875 Pierre Savorgnan de Brazzà, esploratore francese di origine italiana, intraprende un viaggio nella regione e nel 1879 risalendo il corso dell’Ogoué raggiunge il Congo. Nel 1880 firma, a nome del Governo francese, un trattato con il Re dei Teké, Makoko, e qualche anno dopo fonda la città di Brazzaville. Con il nome di Moyen-Congo il Paese fa parte insieme a Gabon, Oubangui-Chari (Centro Africa) e Ciad della Federazione dell’Africa Equatoriale Francese (A.E.F.), gestita sin dal 1908 da un Governatore Generale. Nel 1910, Brazzaville diviene Capitale dell’A.E.F. Dopo l’occupazione tedesca della Francia, nel 1939, il Generale De Gaulle sceglie Brazzaville come Capitale della Francia libera. Nel 1946 il Congo diventa territorio francese d’oltremare e, dopo il referendum del novembre 1958 sull’autodeterminazione, diviene un territorio autonomo nell’ambito della comunità francese. Il 15 agosto 1960 il Congo acquista l’indipendenza. Un mese dopo, il 20 settembre, diventa membro dell’ONU.
Da allora, il paese passa da alterne vicende politiche, spesso con risvolti di violenza. Dal 1960 al 1968 si succedono due Presidenti (l’Abate Foulbert Youlou e Alphonse Massamba-Debat, artefice della svolta socialista del paese, rafforzata sotto il mandato del Presidente Marien Ngouabi (1969-1977). Una fase di relativa stabilità si apre a seguito delle vicende che nel febbraio del 1979 hanno chiuso la delicata crisi politica seguita all’assassinio del Presidente Ngouabi e al successivo insediamento del Presidente Sassou Nguesso, leader del partito unico «Partito Congolese del Lavoro» (PCT), allora ancora d'orientamento marxista, che ha retto le sorti del paese fino alle trasformazioni istituzionali e politiche del periodo 1990-92.
Sull’onda dell’apertura democratica affermatasi in molti Paesi africani con l’inizio degli anni ’90 e la fine della guerra fredda, un referendum popolare approvò una nuova Costituzione (15 marzo 1992) e un calendario elettorale. Fu eletto un nuovo Capo dello Stato, Pascal Lissouba, leader della “Union Panafricaine pour la Démocratie Sociale” (UPADS), la cui affermazione alle presidenziali dall’agosto 1992 sancì l’allontanamento dal potere di Nguesso e del PCT. Le successive elezioni legislative del 1993 si tennero tra disordini ed accuse di irregolarità, che originarono un nuovo periodo di instabilità e di scontri. La principale forza di opposizione, oltre che dal partito di Sassou Nguesso, era rappresentata dal “Movimento Congolese per la Democrazia e lo Sviluppo Integrale” (MCDDI), guidato da Bernard Kolelas, sindaco di Brazzaville. Nel 1995 il Presidente Lissouba varò un “governo di apertura”, nel quale l’opposizione era associata alla gestione degli affari del Paese. Tuttavia, le incomprensioni e le rivalità tra gli esponenti delle diverse forze politiche rimasero immutate fin quando, nel 1997, Brazzaville fu travolta da una nuova forte ondata di violenza.fra le differenti forze in campo. A metà ottobre dello stesso anno, a seguito della conquista di Brazzaville e di Pointe Noire da parte delle milizie di Sassou Nguesso, che godeva anche di appoggi dall’estero, la breve ma cruenta guerra civile si concluse con la ripresa del potere da parte di Sassou Nguesso. Una recrudescenza di scontri armati si e’ avuta tra la fine del ’98 e l’inizio del ‘99.
Il successivo corso della politica congolese è iniziato all’insegna di una delicata riconciliazione nazionale che va di pari passo con il rafforzamento della leadership al potere. Le elezioni del 2002 hanno dato una larga maggioranza a Sassou Nguesso ed al suo partito, che ha visto riconfermata la maggioranza a suo favore - sia pure con una bassa partecipazione al voto - anche alle recenti elezioni del luglio 2009. Il Presidente ha lanciato un programma di governo all’insegna della modernizzazione dello stato, della governance e della crescita economica, ristrutturando il Gabinetto in una trentina di Ministeri, coordinati da 4 superministri. Nella compagine governativa figurano elementi riconducibili all’opposizione politica e anche militare del passato, elemento positivo nel quadro della auspicata completa pacificazione del territorio congolese.
RAPPORTI DIPLOMATICI
I rapporti diplomatici tra Italia e Congo risalgono al 1965, poco dopo l’indipendenza del paese africano. I primi due Ambasciatori risiedevano a Yaoundé (Camerun). Questa la lista dei Capi Missione:
- Fancesco Paolo CAMPANELLA, Ambasciatore con L.C. (residente a Yaoundé), 20 aprile 1965.
- Armando MARCHETTI, Ambasciatore con L.C. (residente a Yaoundé), 21 maggio 1968.
- Galeazzo PINI, Ambasciatore con L.C., 09 luglio 1973.
- Antonio BLASI, Ambasciatore con L.C., 30 gennaio 1977.
- Sergio EMINA, Inc. d’Affari con Lettere, 14 giugno 1979.
- Sergio EMINA, Ambasciatore con L.C., 11 marzo 1980.
- Vittorio FUMO, Ambasciatore con L.C., 2 agosto 1984.
- Tibor HOOR TEMPIS LIVI, Ambasciatore con L.C., 9 giugno 1988.
- Fausto Maria PENNACCHIO, Ambasciatore con L.C., 31 marzo 1994.
- Rubens Anna FEDELE, Ambasciatore con L.C., 1 luglio 1998.
- Gaetano LA PIANA, Ambasciatore con L.C., 5 agosto 2002.
- Angelo TRAVAGLINI, Ambasciatore con L.C., 23 febbraio 2007.
- Francesco Paolo VENIER, Ambasciatore con L.C., 23 agosto 2009.
- Nicolò TASSONI DI CASTELVECCHIO, Ambasciatore con L.C., 10 settembre 2011.
- Andrea Mazzella, Ambasciatore con L.C., 08 settembre 2014.
Per la Repubblica del Congo, il primo Ambasciatore in Italia é stato Gustave ONDZIEL-Onna, giunto a Roma il 15 maggio 1969.